Valentino Airoldi l'inventore della solid body elettrica ?

Prima di tutti e anche di Leo Fender, il nostro Valentino Airoldi inventò la chitarra elettrica e solid body, era il 1937.
Anche se Rickenbacker realizzò il primo pickup elettromagnetico, che inizialmente utilizzò per amplificare il suono della chitarra lap steel nota come Frying pan, dobbiamo arrivare al 1940, quando sia Loar sia Les Paul, sperimentando vari sistemi per ridurre il feedback, arrivarono a concepire uno strumento con cassa completamente solida.
Certo è che Leo Fender fu il primo a brevettare nel 1944 un primo prototipo di strumento a corde in cui il pickup era montato su un pezzo unico di legno solido modello lap steel.
Ma a questo noi Italiani siamo abituati, grandi ingegni ma pessima politica commerciale. Qui in Italia nel frattempo vivevano personaggi unici, come il mitico Mario Maccaferri e anche Valentino Airoldi, di Galliate (Novara), che passava le serate a suonare la chitarra con gli amici e con l’intenzione di farsi sentire con forza anche dai più lontani.
Airoldi iniziò ad armeggiare con vecchi ricevitori telefonici fino a costruire un dispositivo costituito da una calamita e da due bobine che nel 1937 piazzò sul un manico di chitarra senza cassa, collegando i capi delle bobine alla presa phono della radio ed ecco uscire il suono della chitarra elettrica. Ci sono comunque documenti storici, tratti dalle pagine dei giornali del tempo.

Certo, magra consolazione rispetto al grande Leo Fender, ma almeno sappiamo che Valentino è stato il primo. Purtoppo per noi le prime chitarre elettriche italiane vennero molto dopo, negli anni '60 con le Eko, Wandrè e via di seguito.

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